Descrizione
Programma
Il progetto propone una serie di attività in cui verranno coinvolti giovani musicisti dalla Spagna e dal Portogallo a cui si aggiungeranno gli studenti dell’Istituto Angelo Masini. Tra workshop, prove aperte e concerto, l’attività girerà intorno ai concetti della valorizzazione dei giovani e di un approccio green e responsabile nei confronti dell’ambiente.
“La Música del Reciclaje” è un progetto sociale che offre formazione musicale a bambini a rischio di esclusione sociale, educandoli ai valori e favorendo il loro miglioramento personale.
Utilizzando la musica e il riciclaggio come veicolo per lo sviluppo educativo e sociale dei bambini, si propone un concetto di insegnamento più accessibile. L’importanza di prendersi cura dell’ambiente viene sottolineata anche attraverso la costruzione e l’utilizzo di strumenti riciclati. Questo progetto è stato lanciato nel gennaio 2014 da Ecoembes, una società ambientale senza scopo di lucro che coordina il riciclaggio degli imballaggi domestici in tutta la Spagna.
Installazione del video-danza “LYMPH – Dance for the Planet, Reach out to the Nature” realizzato da IMAGEM srl
Lymph è un progetto di video danza che esorta all’azione energica per recuperare il rapporto tra Uomo e Natura, puntando sull’elemento fluido che scorre in tutti gli esseri viventi e che è sinonimo stesso di vita.
Stimolato dalle riflessioni di Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace, che invitano alla collaborazione fra Culture e Popoli diversi per realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, Lymph è stato concepito attraverso lo scambio di idee e informazioni avvenuto tra due differenti Paesi, Italia e Uganda.
Il punto di convergenza tra due culture tra loro così distanti è l’impellente bisogno di reagire al cambiamento climatico, ritrovando la perduta sintonia con la Natura come premessa per un futuro che salvaguardi il benessere di ogni creatura vivente.
Esposizione temporanea di sedie riciclate “Gli oggetti” di Filippo Agnelli
Gli oggetti ci servono, ci divertono, ci accompagnano con pazienza e fatica (nostra) nei traslochi.
Ci completano nel nostro quotidiano,
ci rendono più bello il nostro piccolo mondo che col passare del tempo diventa sì antico ma anche molto pieno, perché alla fine dei conti ci fanno un sacco compagnia.
Entrare in possesso di quel preciso “qualcosa” ci fa sentire fortunati e pieni di inutile bellezza.
In qualche modo ci raccomandano quel “potrebbe sempre tornarmi utile” che ci intriga e ci frega.
E quando oramai pensavamo a una tragica patologia arriva la risposta: l’immaginazione è sempre la chiave, il nostro caro alibi che ci spiega chi siamo.
“Ma cosa te ne fai di tutta questa roba!? Perché non te ne liberi?!”
E questa è la risposta.
I suoi oggetti liberati.
La sua fantasia.
L’impegno, il lavoro, lo sguardo oltre il materico essere.
In una parola, un nome: Filippo.
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